Nel dicembre 2021, poco prima dell'invasione russa in Ucraina, l'artista islandese Ragnar Kjartansson inaugura una mostra monumentale in un nuovo centro artistico chiamato GES-2 nel cuore di Mosca. L’elemento principale della mostra è una “scultura vivente” chiamata Santa Barbara. L'arrivo e la popolarità della soap opera Santa Barbara nella vita russa dopo la caduta dell'Unione Sovietica possono essere visti come una metafora delle speranze di apertura culturale tra Est e Ovest dopo la fine della Guerra Fredda. Attraverso la diffusione di questo tipo di programmi televisivi, i russi dell'epoca immaginavano un futuro nuovo e più luminoso per loro stessi. Trent'anni dopo, i sogni di apertura culturale sono nuovamente ridotti in polvere dopo l'invasione dell'Ucraina che riapre le grandi questioni sulla libertà per le nazioni, gli individui e gli artisti.
In December 2021, just before the Russian invasion of Ukraine, Icelandic visual artist Ragnar Kjartansson opens a monumental exhibition in a new art center called GES-2 in the heart of Moscow. The main element of the exhibition is a living sculpture called Santa Barbara. The arrival and popularity of the soap opera Santa Barbara in Russian life after the fall of the Soviet Union can be seen as a metaphor for the hopes of cultural openness between East and West after the end of the Cold War. Through the spread of these kinds of television programs, Russians at the time imagined a new and brighter future for themselves. Thirty years later, dreams of cultural openness are once again turned to dust after the invasion of Ukraine, reopening major questions about freedom for nations, individuals, and artists.
art and environs
Soviet Barbara, the Story of Ragnar Kjartansson in Moscow
Gaukur Úlfarsson, Iceland, 2023, 90’, Icelandic, English, Russian, Italian subtitles
regia / direction: Gaukur Úlfarsson
fotografia / photography: Hákon Sverrisson
montaggio / editing: Elisabet Ronaldsdóttir, Sigurður Kristinn Ómarsson
musica / music: Davíð Berndsen
suono / sound: Kári Jóhannsson
produzione / production: Obbosí
Gaukur Úlfarsson è un regista islandese formatosi all'Arts Collage Fjölbraut í Breiðholti in Islanda. Inizialmente attivo nel panorama musicale, ha fatto parte di diverse band, tra cui i Quarashi, con cui ha girato il mondo come bassista. Negli anni 2000 ha iniziato la sua carriera di regista dedicandosi ai video musicali e alla pubblicità e in seguito anche alla realizzazione di film, serie televisive e documentari di vario genere, ricevendo numerosi riconoscimenti sia in Islanda sia a livello internazionale.