Katharina Grosse è un’artista che va oltre i limiti della tela: armata di pistola a spruzzo e colori vibranti, trasforma spazi interni ed esterni in paesaggi cromatici percorribili, nei quali infrange i confini tra bidimensionalità e tridimensionalità, invitando il pubblico a rivedere le proprie abitudini visive. Il documentario segue la realizzazione dell’installazione presso il museo Hamburger Bahnhof di Berlino e altri suoi progetti negli Stati Uniti, in Danimarca e in Italia, alcuni dei quali hanno suscitato polemiche e reazioni da parte del pubblico.
Katharina Grosse is an artist who refuses to be limited by the canvas: armed with a spray gun and vibrant paints, she transforms both indoor and outdoor spaces into walkable chromatic landscapes, in which she breaks down the boundaries between two and three-dimensionality and inviting the audience to reconsider their visual habits. The documentary follows the creation of her installation at the Hamburger Bahnhof Museum in Berlin, as well as other projects in the United States, Denmark, and Italy, some of which have sparked controversy and public backlash.
art and environs
Katharina Grosse - Think Big!
Germany, 2021, 45’, English, German
ITALIAN PREMIERE
regia / direction: Claudia Müller
fotografia / photography: René Dame, Axel Fischer, Christoph Lerch
montaggio / editing: Anette Fleming
musica / music: Eva Jantschitsch
suono / sound: Ingo Brückmann
produzione / production: Phlox Films
Claudia Müller è regista di documentari e vive tra Berlino e Vienna. Dopo aver studiato germanistica, giornalismo e arte, ha lavorato come giornalista e regista freelance. È conosciuta per i suoi ritratti documentaristici, dedicati principalmente a figure dell’arte internazionali, come la serie Women Artists, un progetto che comprende oltre 80 artiste provenienti da contesti geografici e culturali diversi, le cui opere contribuiscono al dibattito su identità, genere, sessualità e femminismo. Il suo documentario Elfriede Jelinek – Language Unleashed (2022) ha ricevuto il Deutscher Filmpreis come miglior documentario, oltre al premio della critica internazionale FIPRESCI.