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I Am Martin Parr
Oct
10
4:00 PM16:00

I Am Martin Parr

Sin dagli anni settanta, il fotografo inglese Martin Parr ha ritratto il nostro mondo con uno sguardo a tratti tenero, a tratti critico, ma sempre impertinente e ironico, costringendoci a riflettere su come la società dei consumi abbia plasmato le nostre vite. Nel film seguiamo Martin Parr in giro per l’Inghilterra e scopriamo, attraverso le sue immagini colorate ed iconiche, come abbia rivoluzionato la fotografia contemporanea.

Since the 1970s, English photographer Martin Parr has captured our world with a gaze that is sometimes tender, sometimes critical, and always mischievous and ironic, forcing us to reflect on how consumer society has shaped our lives. In the film, we follow Martin Parr around England and discover, through his colourful and iconic images, how he revolutionised contemporary photography.


photography

I Am Martin Parr
France, United Kingdom, 2024, 70’, English

regia / direction: Lee Shulman
fotografia / photography: Maxime Kathari
montaggio / editing: Raphaëlle Martin-Holger
musica / music: Erik Wedin
suono / sound: Laurent Schwartz
produzione / production: Haut et Court Doc, Dogwoof
distribuzione / distribution: Wanted Cinema

credits: Martin Parr taking a photograph of muffins during Prince Charles’ Coronation Day celebrations; Martin Parr during Prince Charles’ Coronation Day celebrations; Martin Parr in New Brighton; Martin Parr in New Brighton
2023 © Lee Shulman


Lee Shulman è un artista e regista londinese. Con oltre vent’anni di esperienza nel settore, ha ricevuto premi per la regia di più di 100 spot pubblicitari a livello mondiale. Nel 2017 ha dato vita a The Anonymous Project, una raccolta di foto e diapositive amatoriali degli ultimi settant’anni, con l’obiettivo di preservare questa memoria collettiva. Nel 2019, il suo libro Mid-Century Memories, è stato nominato Photoghrapy Book of the Year dal Times. Di recente ha collaborato con Martin Parr al libro Deja View pubblicato nel 2022. Le mostre immersive di Shulman, tra cui The House al festival di fotografia Les Rencontres d’Arles 2019, utilizzano installazioni su larga scala per riportare in vita ricordi dimenticati.


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Napalm Girl
Oct
11
8:30 PM20:30

Napalm Girl

La celebre foto Napalm Girl raffigura una bambina in fuga da un attacco al napalm durante la guerra in Vietnam e valse al fotografo Nick Út il premio Pulitzer nel 1973. Oggi Kim Phúc, la bambina dell’immagine, è un’attivista per la pace. Nel 2022, dopo cinquant’anni da quel giorno, insieme a Nick ha intrapreso un viaggio verso Roma per incontrare Papa Francesco e regalargli la fotografia autografata. Questo film è un documentario intimo e riflessivo sul potere delle immagini, sul ruolo del fotogiornalismo e sulle responsabilità etiche di chi racconta la guerra in un’epoca satura di stimoli visivi.

The iconic Napalm Girl photograph shows a young girl fleeing after a napalm attack during the Vietnam War and earned photographer Nick Út the Pulitzer Prize in 1973. Today, Kim Phúc — the girl in the image — is a peace activist. In 2022, fifty years after that tragic day, she embarked on a journey together with Nick to Rome to meet Pope Francis and present him with the signed photograph. This film is an intimate and reflective documentary on the power of images, the role of photojournalism, and the ethical responsibilities of those who document war in an age of visual overload.


photography

Napalm Girl
Italy, 2023, 60’, Italian

regia / direction: Valeria Parisi
soggetto / subject: Didi Gnocchi
sceneggiatura / screenwriting: Didi Gnocchi, Gabriele Raimondi
fotografia / photography: Lorenzo Giromini
montaggio / editing: Gabriele Raimondi
produzione / production: 3D Produzioni

credits: Nick Ut © Napalm Girl, 1972, Ap Photo


Valeria Parisi lavora da oltre trent’anni nel campo della comunicazione video. In 3D Produzioni è autrice e regista di documentari per Rai3, Sky Arte e LaEffe, collaborando con istituzioni culturali come la Biennale di Venezia, il Maxxi, il Piccolo Teatro e la Filarmonica della Scala. Ha intervistato figure come Bill Viola, Zaha Hadid, Laurie Anderson e Riccardo Chailly. Nel 2007 ha partecipato alla nascita di Ultrafragola.tv, dedicata al design e all’architettura, attraverso il dialogo con i maestri italiani. Tra i suoi lavori principali: Il Museo del Prado (2019), Maledetto Modigliani (2020), Venezia. Infinita Avanguardia (2021).


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Ernest Cole: Lost and Found
Oct
12
4:00 PM16:00

Ernest Cole: Lost and Found

Il fotografo sudafricano Ernest Cole è stato il primo a denunciare gli orrori dell’Apartheid al pubblico internazionale. Il suo libro House of Bondage, pubblicato nel 1967 quando aveva solo 27 anni, lo costrinse all’esilio a New York e in Europa per il resto della sua vita, senza mai riuscire a ritrovare un equilibrio. Nel film vengono ripercorsi i suoi vagabondaggi, il suo tormento di artista e la sua rabbia per il silenzio e la complicità del mondo occidentale di fronte al sistema di segregazione razziale. Si racconta inoltre come, nel 2017, furono scoperti 60.000 negativi del suo lavoro nel caveau di una banca svedese.

South African photographer Ernest Cole was the first to expose the horrors of Apartheid to an international audience. His book House of Bondage, published in 1967 when he was just 27, led to his exile in New York and Europe for the rest of his life, never to find his bearings. The film traces his wandering journey, his inner torment as an artist, and his anger at the silence and complicity of the Western world in the face of the system of racial segregation. It also recounts how, in 2017, 60,000 negatives of his work were discovered in the safe of a Swedish bank.


photography

Ernest Cole: Lost and Found
France, United States, 2024, 106’, English

regia / direction: Raoul Peck
fotografia / photography: Wolfgang Held, Moses Tau, Raoul Peck
montaggio / editing: Alexandra Strauss
musica / music: Alexeï Aïgu
suono / sound mixer: Stéphane Thiébaut
sound editor: Aymeric Devoldèr
produzione / production: Velvet Film

credits: © Ernest Cole


Raoul Peck è un regista e sceneggiatore haitiano. È stato membro della giuria della Berlinale nel 2002 e della giuria del Festival di Cannes nel 2012. Nel 2001 l’associazione Human Rights Watch gli ha conferito l’Irene Diamond Lifetime Achievement Award per il suo impegno a favore dei diritti umani. I suoi film sono stata presentati in importanti festival internazionali. Nel 2017, il suo documentario sullo scrittore James Baldwin, I Am Not Your Negro, è stato nominato all’Oscar come Miglior Documentario, ha vinto il Premio del Pubblico al Toronto International Film Festival e alla Berlinale, e ha ricevuto il BAFTA e il César come Miglior Documentario. Il suo ultimo film, Ernest Cole: Lost and Found, ha debuttato e vinto il premio L’OEil d’or al Festival di Cannes nel 2024.


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