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Anicka Yi – Art21
Oct
15
9:15 PM21:15

Anicka Yi – Art21

La ricerca di Anicka Yi si situa sulla soglia tra arte e scienza. Il suo studio è un vero e proprio laboratorio dove — con l’aiuto di ingegneri informatici, chimici, esperti di intelligenza artificiale — l’artista sperimenta materiali viventi e non ortodossi come batteri, essenze aromatiche, fiori fritti, vermi, gel per ultrasuoni, saponi alla glicerina. Esplorando la trasformazione delle sue opere e bilanciando deperibilità e permanenza, Anicka Yi riconosce il cambiamento e la distruzione come componenti essenziali della vita umana.

Anicka Yi's research is situated on the threshold between art and science. Her studio serves as a true laboratory where — with the help of computer engineers, chemists, artificial intelligence experts — the artist experiments with living and unorthodox materials such as bacteria, aromatic essences, fried flowers, worms, ultrasound gels, and glycerin soaps. By exploring the transformation of her works and balancing perishability and permanence, Anicka Yi acknowledges change and destruction as essential components of human life.


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Anicka Yi Art21
Malika Zouhali-Worrall, United States, 2023, 12’, English

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: Malika Zouhali-Worrall
fotografia / photography:  Naiti Gámez
montaggio / editing: Steven J. Golliday
musica / music: Andrew Orkin
suono / sound: Alberto Ladduca, Lily van Leeuwen, Tommaso Zerbini
produzione / production: ART21, Danielle Varga

 

Malika Zouhali-Worrall è una regista e montatrice britannico-marocchina e vive a New York. Nel 2012 ha co-diretto con Katherine Fairfax Wright il documentario vincitore del Teddy Award Call Me Kuchu, sull'attivista ugandese David Kato; nel 2015, con David Osit, realizza Games You Can't Win e Thank You for Playing, premiato con un Emmy Award come ‘Oustanding Arts and Culture Documentary’. Ha diretto inoltre i cortometraggi Strange Grace: The Art of Amyra Léon e Video Visit, e montato il documentario Through The Night diretto da Loira Limbal e segnalato dal Guardian come uno dei migliori documentari del 2020.


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Gilardi: Tappeto-Natura
Oct
15
8:50 PM20:50

Gilardi: Tappeto-Natura

Ritratto nell'intimità del proprio studio, pochi mesi prima della sua scomparsa nel marzo 2023, Piero Gilardi racconta dettagli della sua vita e del suo lavoro, facendo luce sul suo ruolo di ponte negli anni Settanta tra la scena artistica americana e quella italiana. Le sue opere in poliuretano espanso riproducono fedelmente scenari naturali come il letto di un fiume, una spiaggia ghiaiosa, un orto, un giardino o un sottobosco. Il suo lavoro è allo stesso tempo ironico e critico verso l’intervento dell’uomo che ha trasformato la natura in una realtà asettica e artificiale. Il documentario è stato girato in occasione della mostra Gilardi: Tappeto-Natura, presso Magazzino Italian Art di Cold Spring, New York ed è arrichito da interviste con la curatrice Elena Re e con il direttore Vittorio Calabrese.

Portrait in the intimacy of his own studio, a few months before his passing in March 2023, Piero Gilardi reveals details about his life and work, shedding light on his role as a bridge between the American artistic scene and the Italian scene of the 1970s. His polyurethane foam works faithfully reproduce natural settings such as a riverbed, a gravel beach, a vegetable garden, a garden, or undergrowth. His work is simultaneously ironic and critical of human intervention that has transformed nature into a sterile and artificial reality. The documentary was filmed on the occasion of the exhibition Gilardi: Nature Carpet, at Magazzino Italian Art in Cold Spring, New York, and is enriched by interviews with curator Elena Re and director Vittorio Calabrese.


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Gilardi: Tappeto-Natura
Domenico Palma, United States, 2023, 21’, English, Italian

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: Domenico Palma
fotografia / photography:  Domenico Palma, Angelo Silvio Vasta
montaggio / editing: Domenico Palma
musica / music: Schumann, Debussy
produzione / production: Magazzino Italian Art

 

Domenico Palma (Ostuni, 1978) è regista e docente di Storia dell'arte e Storia del cinema. È specializzato nella produzione di film e documentari sull’arte contemporanea. Il suo lavoro si propone di documentare e narrare le diverse dimensioni delle pratiche e delle sperimentazioni degli artisti contemporanei. Nei suoi film ha esplorato il lavoro e le mostre di artisti come Josef Albers, Pawel Althamer, Carl Andre, Francesco Arena, John Armleader, Alberto Giacometti, Michelangelo Pistoletto, Francesco Vezzoli e molti altri. Ha collaborato con numerose istituzioni in Italia e all'estero.


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Picasso sans légende
Oct
15
7:40 PM19:40

Picasso sans légende

A cinquant'anni dalla sua morte, Picasso rimane ancora un’icona. Il suo nome, sinonimo della rivoluzione dell'arte moderna del XX secolo, è conosciuto in tutto il mondo, tuttavia la sua leggenda ha richiesto tempo per costruirsi. Prima della Seconda guerra mondiale la sua reputazione come maestro del cubismo era limitata al mondo dell'arte e ai collezionisti, ma alla fine della sua vita le sue opere erano esposte in ogni continente e l'artista era diventato immensamente famoso. Profondamente colpito dalla Guerra civile spagnola, rimase a Parigi durante l'Occupazione, senza compromettersi. Dopo la Liberazione, aderì al Partito comunista francese acquisendo lo status di resistente e persino di eroe e disseminò strategicamente i suoi quadri in tutto il paese, spesso tramite donazioni, a musei, giornali e istituzioni culturali.

Fifty years after his death, Picasso remains a sacred monster. His name, synonymous with the revolution of 20th century modern art, is known the world over, however his legend was not built overnight. Before the Second World War, his reputation as a master of cubism had been limited to the art world and collectors, but by the end of his life his works were on exhibition on every continent and the artist had become immensely famous. The Spanish Civil War had heightened his awareness; thus, he chose to remain in Paris during the Occupation managing not to compromise himself. Following the Liberation, he joined the French Communist Party and was recognized as having been a “resistance artist” and even a hero. He then strategically disseminated – frequently donated – his paintings throughout the country to museums, newspapers, and cultural institutions.


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Picasso sans légende
Manuelle Blanc, France, 2023, 52’, French, Spanish

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: Manuelle Blanc
fotografia / photography:  Julien Pamart
montaggio / editing: Agathe Cauvin, Muriel Breton
musica / music: Stéphanie Blanc, Jérôme Levatois
suono / sound: Sylvain Delecroix, Antoine Rodet
produzione / production: Folamour Productions

 

I documentari di Manuelle Blanc riflettono il desiderio di catturare la creazione in tutti i suoi aspetti: il processo creativo di uno spettacolo teatrale, il lavoro dei coreografi, il ruolo delle donne nella storia dell'arte a cui ha dedicato i film Artistes femmes, à la force du pinceau, 2014; Objectif femmes, 2015. Nel 2017 ha ritratto il regista Ingmar Bergman attraverso il suo iconico film Persona. Nel 2019 per Folamour ha diretto il documentario 36,000 Ans d’art moderne che approfondisce il fascino dell'arte preistorica sugli artisti moderni e contemporanei. Nel 2020 per Arte ha realizzato Once Upon a Time… The Square, seguito l'anno successivo da Once Upon a Time… 120 BPM.


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Hank Willis Thomas – Art21
Oct
14
11:15 PM23:15

Hank Willis Thomas – Art21

Hank Willis Thomas esplora il modo in cui la società americana mercifica l’identità maschile nera. Le sue opere che spaziano tra fotografia, scultura e installazioni, riflettono sulle logiche di oppressione e sulla giustizia sociale. Questo cortometraggio lo segue mentre lavora a The Embrace (2023), un memoriale pubblico per Martin Luther King e sua moglie installato nel parco Boston Common.

Hank Willis Thomas explores how American society commodifies black male identity. His works, spanning photography, sculpture, and installations, reflect on the mechanisms of oppression and social justice. This short film follows him as he works on The Embrace (2023), a public memorial for Martin Luther King and his wife installed in Boston Common Park.


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Hank Willis Thomas Art21
Malika Zouhali-Worrall, United States, 2023, 14’, English

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: Malika Zouhali-Worrall
fotografia / photography:  Naiti Gámez
montaggio / editing: Steven J. Golliday
musica / music: Andrew Orkin
suono / sound: La’Ron Cooper, Damon Karys, Taylor Roy, Emily Strong
produzione / production: ART21, Danielle Varga

 

Malika Zouhali-Worrall è una regista e montatrice britannico-marocchina e vive a New York. Nel 2012 ha co-diretto con Katherine Fairfax Wright il documentario vincitore del Teddy Award Call Me Kuchu, sull'attivista ugandese David Kato; nel 2015, con David Osit, realizza Games You Can't Win e Thank You for Playing, premiato con un Emmy Award come ‘Oustanding Arts and Culture Documentary’. Ha diretto inoltre i cortometraggi Strange Grace: The Art of Amyra Léon e Video Visit, e montato il documentario Through The Night diretto da Loira Limbal e segnalato dal Guardian come uno dei migliori documentari del 2020.


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Tauba Auerbach – Art21
Oct
14
10:55 PM22:55

Tauba Auerbach – Art21

Il lavoro di Tauba Auerbach spazia dalla pittura alla tessitura, dalla lavorazione del vetro alla fotografia, dalla stampa 3D alla creazione di libri, al design di strumenti musicali ed esplora le possibilità poetiche di strutture e sistemi complessi. Tra i suoi progetti più significativi figurano Auerglass Organ (2009), un organo a pompa per due persone creato insieme alla cantante Cameron Mesirow nota come Glasser, e Flow Separation (2018), per il quale l'artista ha dipinto l’intera superficie di una storica imbarcazione dei vigili del fuoco di New York ispirandosi alle tecniche di mimetizzazione e ai modelli fluidi prodotti dalla scia dell’imbarcazione.

Tauba Auerbach's work ranges from painting to weaving, from glassmaking to photography, from 3D printing to book creation, from drawing to musical instrument design, exploring the poetic possibilities of structures and complex systems. Their most significant projects include Auerglass Organ (2009), a two- person pump organ created together with musician Cameron Mesirow known as Glasser, and Flow Separation (2018), for which the artist painted the entire surface of a historic New York City fire department boat inspired by camouflage techniques and the fluid patterns produced by the boat's wake.


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Tauba Auerbach Art21
Malika Zouhali-Worrall, United States, 2023, 14’, English

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: Malika Zouhali-Worrall
fotografia / photography:  Naiti Gámez
montaggio / editing: Steven J. Golliday
musica / music: Andrew Orkin
suono / sound: Jim Taylor Roy
produzione / production: ART21, Danielle Varga

 

Malika Zouhali-Worrall è una regista e montatrice britannico-marocchina e vive a New York. Nel 2012 ha co-diretto con Katherine Fairfax Wright il documentario vincitore del Teddy Award Call Me Kuchu, sull'attivista ugandese David Kato; nel 2015, con David Osit, realizza Games You Can't Win e Thank You for Playing, premiato con un Emmy Award come ‘Oustanding Arts and Culture Documentary’. Ha diretto inoltre i cortometraggi Strange Grace: The Art of Amyra Léon e Video Visit, e montato il documentario Through The Night diretto da Loira Limbal e segnalato dal Guardian come uno dei migliori documentari del 2020.


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Painting, Smoking, Eating - The Painter Philip Guston
Oct
14
8:00 PM20:00

Painting, Smoking, Eating - The Painter Philip Guston

Philip Guston (1913–1980) era figlio di immigrati ebrei provenienti da Odessa. Dopo essersi affermato come uno dei più eminenti rappresentanti dell’espressionismo astratto americano insieme a Mark Rothko e al suo amico d'infanzia Jackson Pollock, si avvicina alla pittura figurativa e, alla fine degli anni Sessanta, sconcerta il mondo dell'arte con i suoi dipinti fumettistici di figure incappucciate, simboli del male e del razzismo. Il suo lavoro continua a suscitare dibattiti come nel 2020 quando, alla luce dell'omicidio di George Floyd e del movimento Black Lives Matter, quattro rinomati musei hanno rinviato la sua grande retrospettiva temendo proteste di massa contro i suoi dipinti. Il film esplora il suo ritiro dal mondo dell'arte newyorkese facendoci entrare nel suo studio e nella sua casa a Woodstock accompagnati da sua figlia Musa Mayer.

Philip Guston (1913–1980) was the son of Jewish immigrants from Odessa. After having established himself as one of the most eminent representatives of American Abstract Expressionism, together with Mark Rothko and his childhood friend Jackson Pollock, he gravitated toward figurative painting and, in the late 1960s, bewildered the art world with his comic paintings depicting hooded figures, symbols of evil and everyday racism. Even today, his work provokes debates, most recently in 2020, when in the aftermath of George Floyd's murder and the Black Lives Matter movement, four renowned museums postponed his major international retrospective fearing mass protests against his paintings. The film explores his withdrawal from the New York world of art, as we are ushered into his studio and home in Woodstock accompanied by his daughter Musa Mayer.


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Painting, Smoking, Eating – The Painter Philip Guston
Marion Kollbach, Germany, 2023, 53’, English

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: Marion Kollbach
fotografia / photography:  Christoph Valentien
montaggio / editing: Barbara Gies
musica / music: Christoph M. Kaiser & Julian Maas
suono / sound: Andrea Schmidt
produzione / production: 3B-Produktion

 

Marion Kollbach lavora come regista e autrice freelance dal 1992. Ha studiato letteratura, storia dell'arte e cinema a Colonia e Berlino dove vive e gestisce uno spazio presso la Theater Volksbühne. Ha scritto e diretto numerosi film tra cui: The Life of The Artwork, 2018; Growing Older and Other Trifles (con Angela Scheele), 2014; Five Days with Jonathan Franzen, 2012; Louis Begley - Geschichten und Gesetze, 2010; The Spiritual Heaven – Sils Maria and the Waldhaus, 2009; Dance for Your Life – Royston Maldoom (con Angela Sheele), 2008.


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Thomas Schütte. I am not alone
Oct
14
6:10 PM18:10

Thomas Schütte. I am not alone

Da oltre 40 anni Thomas Schütte realizza opere sorprendenti utilizzando materiali vari come carta, argilla, vetro o bronzo. Il film mostra tutte le fasi di realizzazione di una sua scultura alta tre metri rappresentante una sirena. Questa creatura enigmatica, chiamata Nixe, nasce dalla collaborazione di Schütte con diverse officine, attraverso un complesso lavoro di squadra in cui ognuno contribuisce con le proprie conoscenze, alcune delle quali vecchie di secoli. Un gioco affascinante con materiali, idee e forme diverse. Seguiamo l’artista nel suo processo creativo, mentre riflette, ripensa e commenta il mondo racchiuso nelle sue opere.

For over 40 years Thomas Schütte has been creating astonishing works using paper, clay, glass or bronze. The film shows the creation of a three-metre high sculpture: a mermaid, placed in a New York gallery. This enigmatic creature, called Nixe, came into being as a result of Schütte's collaboration with various workshops, through complex teamwork in which everyone contributes their own knowledge, some of which is centuries old. A fascinating game with various materials, ideas and forms. In the middle of it all the artist thoughtful and always ready to rethink and comment the world embodied in his works.


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Thomas Schütte. I am not alone
Corinna Belz, Germany, 2023, 94’, English

EUROPEAN PREMIERE

regia / direction: Corinna Belz
fotografia / photography:  David Wesemann, Jule Katinka Cramer, Thomas Riedelsheimer, Hajo Schomerus
montaggio / editing: Rudi Heinen
musica / music: Christoph M. Kaiser & Julian Maas
suono / sound: Corinna Belz, Andreas Hildebrandt
produzione / production: Corinna Belz Filmproduktion, ZDF / ARTE

 

Corinna Belz vive a tra Colonia e Berlino. Ha scritto e diretto numerose produzioni cinematografiche tra cui Life After Microsoft (2001); Other American Voices (2002). Ha ricevuto premi prestigiosi come il ‘World Media Gold Award – Art Documentaries’ per The Köln Cathedral Window (2007), suo primo film sull'opera di Gerhard Richter e il massimo riconoscimento nel cinema tedesco, il ‘German Film Prize in Gold’, per Gerhard Richter Painting (2011). Una nuova collaborazione con Gerhard Richter è iniziata nel 2017 per il film Moving Picture (946-3) per il quale Steve Reich ha scritto una composizione. La performance fu eseguita per la prima volta nel 2019 al centro culturale The Shed di New York sotto il titolo Reich/Richter. Nel 2021 ha realizzato iI lungometraggio documentario Inside the Uffizi.


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Imagine… DANGER! Cornelia Parker
Oct
13
10:20 PM22:20

Imagine… DANGER! Cornelia Parker

In questo film, girato in occasione dell'apertura di una grande mostra alla Tate Britain di Londra, seguiamo il processo creativo dell’artista Cornelia Parker. Nata nel 1956 nella campagna del Cheshire da madre tedesca e padre inglese, ha sempre lottato per integrarsi e l'arte è stata la sua via di fuga. Per realizzare le sue opere usa esplosivi, rulli compressori, veleno di serpente, la lama stessa della ghigliottina che tagliò la testa a Maria Antonietta, trasformando i frammenti ammaccati, rotti e malconci di oggetti della vita quotidiana in simboli di bellezza. Da bambina, l’artista era solita mettere delle monete sui binari della ferrovia per vederle schiacciate, trasformate dalla loro banale utilità in qualcosa di più prezioso: opere d’arte.

This film, made to mark the opening of a major exhibition at the Tate Britain in London, follows the creative process of artist Cornelia Parker. Born in 1956 in rural Cheshire to a German mother and an English father, she has always struggled to fit in, and art has been her escape. She uses explosives, steam rollers, snake venom and the very blade of the guillotine that severed Marie Antoinette's head to create her works, transforming the bruised, broken and battered fragments of everyday objects into symbols of beauty. As a child, the artist used to place coins on railroad tracks to watch them be crushed, transformed from their ordinary utility into something far more precious: works of art.


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Imagine… DANGER! Cornelia Parker
Katy Homan, United Kingdom, 2016, 66’, English

regia / direction: Katy Homan
fotografia / photography:  Will Edwards, Tom Hayward, Doron Schlair
montaggio / editing: Alex Broad
suono / sound: Andy Hoare, Brian Miklas, Dave Scaringe, Alex Sierra, Chris Youle-Grayling
produzione / production: BBC Imagine

 

Katy Homan è produttrice e regista, specializzata in documentari biografici, di arte, musica, storia e viaggi. Cornelia Parker, Tacita Dean, Margaret Atwood sono alcune delle importanti figure cui ha dedicato i suoi film, girati in diversi paesi del mondo tra cui Stati Uniti, Canada, Europa, India. Il suo amore per i viaggi e le diverse culture è un'influenza costante sul suo lavoro documentaristico.


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Guerrilla Girls – Art21
Oct
13
10:00 PM22:00

Guerrilla Girls – Art21

Fin dal 1985 le artiste attiviste anonime del collettivo Guerrilla Girls scendono in strada vestite di nero, con i volti coperti da grandi maschere da gorilla per coinvolgere il pubblico nella loro battaglia contro la discriminazione di genere e di razza nel mondo dell'arte. "Frida Kahlo" e "Kathe Kollwitz" sono gli pseudonimi adottati da due delle artiste mentre agiscono come Guerrilla Girls. Ripercorrendo la loro storia, questo film esplora la rilevanza e l'impatto della loro lotta per l'uguaglianza.

Since 1985, the anonymous collective of women artists-activists Guerrilla Girls have taken to the streets dressed in black, with their faces concealed behind large gorilla masks, engaging the public in their battle against the gender and racial discrimination in the art world. "Frida Kahlo" and "Kathe Kollwitz" are the pseudonyms adopted by two of the members when they operate as Guerrilla Girls. Tracing their history, this film explores the relevance and impact of their fight for equality.


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Guerrilla Girls - Art21
Malika Zouhali-Worrall, United States, 2023, 17’, English

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: Malika Zouhali-Worrall
fotografia / photography:  Naiti Gámez
montaggio / editing: Steven J. Golliday
musica / music: Andrew Orkin
suono / sound: Emily Strong
produzione / production: ART21, Danielle Varga

 

Malika Zouhali-Worrall è una regista e montatrice britannico-marocchina e vive a New York. Nel 2012 ha co-diretto con Katherine Fairfax Wright il documentario vincitore del Teddy Award Call Me Kuchu, sull'attivista ugandese David Kato; nel 2015, con David Osit, realizza Games You Can't Win e Thank You for Playing, premiato con un Emmy Award come ‘Oustanding Arts and Culture Documentary’. Ha diretto inoltre i cortometraggi Strange Grace: The Art of Amyra Léon e Video Visit, e montato il documentario Through The Night diretto da Loira Limbal e segnalato dal Guardian come uno dei migliori documentari del 2020.


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Nicolas de Staël, la peinture à vif
Oct
13
5:45 PM17:45

Nicolas de Staël, la peinture à vif

Considerato oggi uno dei più grandi pittori francesi del dopoguerra, Nicolas de Staël, nato a San Pietroburgo nel 1914, ha dato alla sua breve vita una dimensione sacrificale, spingendo sempre più lontano la sua ricerca artistica. Creatore instancabile, avventuriero nomade e amante appassionato, questo genio tormentato si è impegnato in un intenso corpo a corpo quotidiano con la pittura, fino al suicidio nel 1955, all'età di 41 anni. Concentrandosi sul suo ultimo anno di vita ad Antibes, il regista utilizza la ricca corrispondenza del pittore per esplorare la sua personalità e far sentire la sua voce. Testimonianze audio di amici e parenti stretti, filmati d'archivio e riprese di luoghi emblematici, danno vita a un ritratto intimo dell'artista.

Considered today one of the greatest French painters of the post-war period, Nicolas de Staël, born in St. Petersburg in 1914, gave his short life a sacrificial dimension, pushing his artistic research ever further. A tireless creator, nomadic adventurer and passionate lover, this tormented genius engaged in intense daily hand-to-hand combat with painting until his suicide at the age of 41 in 1955. Focusing on the de Staël’s last year of life in Antibes, director uses the painter's extensive correspondence to explore his psyche and make his voice heard. Audio testimonies from close friends and relatives, archival footage and footage of emblematic locations create an intimate portrait of the artist.


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Nicolas de Staël, la peinture à vif
François Lévy-Kuentz, France, 2023, 52’, French

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: François Lévy-Kuentz
autori / authors: François Lévy-Kuentz, Stéphane Lambert, Stéphan Lévy-Kuentz
fotografia / photography:  Olivier Raffet
montaggio / editing: Christine Marier
musica / music: Hiroki Ishikura
produzione / production: Temps noir / ARTE France

 

François Lévy-Kuentz è scrittore e regista. Nel 1989 ha realizzato il suo primo film Man Ray, 2bis rue Férou. Ha lavorato a diverse trasmissioni culturali, tra cui Ramdam, Le Cercle de minuit, Rapptout, e diretto e prodotto per quattro anni Aux Arts etcætera, un programma di Paris Première dedicato alle arti visive. Per Arte ha realizzato diversi ritratti di registi, tra i quali Jean Painlevé, Rainer W. Fassbinder e Luis Buñuel. Da oltre venticinque anni dedica la maggior parte del suo lavoro ai film sull'arte, con monografie su artisti come Pascin, Marc Chagall, Man Ray, Yves Klein, Salvador Dalí, Piet Mondrian, Alexander Calder, oltre a film sui movimenti artistici: Le scandale impressionniste; Quand l’art prend le pouvoir; La face cachée de l’art américain; Le poète et le boxeur; Un été à la Garoupe; Maya dans l’oeil de Pablo, 2022; Belmondo, l’incorrigible, 2022


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Quand l’art sème en forêt
Oct
13
4:30 PM16:30

Quand l’art sème en forêt

Situata nel cuore della regione della Mosa, l'associazione culturale Vent des forêts ospita un centinaio di opere di artisti internazionali distribuite su 45 chilometri di sentieri forestali. Il film ripercorre quest'avventura iniziata nel 1997 come un improbabile incontro tra due mondi completamente diversi: la vita rurale e l'arte contemporanea. Gli artisti, ospitati nelle case degli abitanti del posto, lavorano con gli artigiani locali. Questo esperimento collettivo, unico in Francia, si è concretizzato recentemente in un centro nazionale per l'arte contemporanea che permette agli artisti di dialogare con un patrimonio unico: la foresta.

Located in the heart of the Meuse region, the Vent des forêts cultural association is home to a hundred works by international artists spread over 45 kilometers of forest trails. Olivier Comte’s film retraces this adventure, which began in 1997, an unlikely encounter between two worlds that everything opposes: rurality and contemporary art. The artists, hosted in the homes of local residents, work with local artisans. This collective experience, unique in France, has recently become a center of contemporary art of national interest, allowing artists to dialogue with a unique heritage: the forest.


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Quand l’art sème en forêt
Olivier Comte, France, 2022, 52’, French

ITALIAN PREMIERE

regia / direction: Olivier Comte
fotografia / photography:  Damien Faure, Virginie Kahn, Eric Ebstein
montaggio / editing: Damien Faure
musica / music: Pierre Estève
suono / sound: Damien Faure, Virginie Kahn, Eric Ebstein
produzione / production: APRES Production

 

Olivier Comte. Formatosi all’École Louis Lumière a Parigi, lavora per oltre dieci anni come cameraman prima di assumere un incarico presso la scuola di paesaggio di Versailles. Continua la sua ricerca percorrendo a piedi la strada tra Parigi e Orléans e realizza un primo documentario sui paesaggi delle periferie e i suoi abitanti. Per un anno frequenta una delle ultime fonderie d'arte della regione parigina, per seguire la realizzazione della scultura L'uccello di bronzo dell'artista Frans Krajcberg, impegnato nella lotta contro la deforestazione in Amazzonia. Tra i suoi film ricordiamo Paris-Orléans, carnet de voyage d’un banlieusard, 2005; L’oiseau de bronze, 2007; L’Odyssée Polynésienne, 2010; Gilles Clément, le Jardin en mouvement, 2017; Un monde de cabanes, 2017.


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Anselm
Oct
11
8:00 PM20:00

Anselm

Per oltre due anni Wim Wenders ha seguito il percorso di Anselm Kiefer, uno degli artisti più innovativi del nostro tempo. Il film segue Kiefer dalla nativa Germania alla sua attuale casa in Francia, collegando le tappe della sua vita ai luoghi fondamentali della sua carriera che abbraccia oltre cinque decenni. Un’esperienza cinematografica del lavoro dell'artista che indaga l'esistenza umana e la natura ciclica della storia ispirandosi a letteratura, poesia, filosofia, scienza, mitologia e religione.

For over two years, Wim Wenders followed the journey of Anselm Kiefer, one of the most innovative artists of our time. The film traces Kiefer from his native Germany to his current home in France, connecting the milestones of his life to the pivotal places in his career spanning over five decades. It is a cinematic exploration of the artist's work that delves into human existence and the cyclical nature of history, drawing inspiration from literature, poetry, philosophy, science, mythology, and religion.


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 Anselm
Wim Wenders, Germany, 2023, 93’, German, English

regia / direction: Wim Wenders
fotografia / photography: Franz Lustig
montaggio / editing: Maxine Goedicke
musica / music: Leonard Küßner
suono / sound: Régis Muller
produzione / production: Road Movies
distribuzione / distribution: Lucky Red

 

Wim Wenders (1945), uno dei pionieri del cinema tedesco degli anni Settanta, è oggi considerato una delle figure più importanti del cinema contemporaneo. Oltre ai numerosi lungometraggi premiati, il suo lavoro di sceneggiatore, regista, produttore, fotografo e autore comprende anche un gran numero di documentari innovativi. Wenders ha lavorato in Europa, Stati Uniti, America Latina e Asia ed è stato premiato con innumerevoli riconoscimenti, tra cui il Leone d'Oro alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per Lo stato delle cose (1982); la Palma d'Oro al Festival di Cannes e il BAFTA Film Award per Paris, Texas (1984); il Premio per la miglior regia al Festival di Cannes per Il cielo sopra Berlino (1987) e l'Orso d'Argento per The Million Dollar Hotel (2000) al Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Nel 2022 è stato insignito del Premio Nobel per le Arti dalla Japan Arts Association. 


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