Kenny Scharf – When Worlds Collide
Oct
16
10:15 PM22:15

Kenny Scharf – When Worlds Collide

Un ritratto intimo di Kenny Scharf, eclettico artista statunitense che spazia tra pittura, scultura, moda, video, performance e street art. Il film, realizzato nell'arco di 11 anni, include interviste e rari filmati d'archivio con Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Ed Ruscha, Dennis Hopper, Yoko Ono, Kaws, Marilyn Minter e Jeffrey Deitch. Il documentario mostra l'arrivo di Scharf a New York all'inizio degli anni Ottanta e la sua amicizia con Haring e Basquiat. Insieme avrebbero presto conquistato la scena newyorkese ma, mentre Basquiat e Haring morirono giovani tragicamente, Scharf visse i grandi cambiamenti di New York e del mondo dell'arte e, nonostante le battute d'arresto lungo il cammino, ancora oggi continua a seguire la sua particolare visione artistica dai colori accesi.

An intimate portrait of Kenny Scharf, an eclectic American artist whose interests span the gamut from painting, sculpture, fashion, video, performance to street art. This film was made over the course of 11 years and features interviews and rare archival footage with Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Ed Ruscha, Dennis Hopper, Yoko Ono, Kaws, Marilyn Minter, and Jeffrey Deitch. The documentary shows Scharf’s arrival in New York City in the early 1980s where he quickly befriended Keith Haring and Jean-Michel Basquiat. Together they would soon take the New York art world by storm. While Basquiat and Haring both died tragically young, Scharf lived through cataclysmic shifts in New York City and the art world. Despite setbacks along the way, Scharf continues to follow his particular high-tone, technicolor artistic vision.


Kenny Scharf – When Worlds Collide
Brasile, Stati Uniti, 2020, 77’, inglese

regia / direction: Malia Scharf, Max Basch
fotografia / photography: Nathan Meier, Bec Stupak
montaggio / editing: Max Basch
musica / music: Roger Kleinman, Zachary Seman
suono / sound: Lauren Flack, Geoff Strasser
produzione / production: Greenwich Entertainment
distribuzione / distribution: Wanted Cinema


Malia Scharf è una produttrice, scrittrice, attrice e regista esordiente di Brooklyn. Il suo cortometraggio Kenny Scharf: More, Newer, Better, Nower, Funner è stato proiettato al MoCa di Los Angeles nel 2011. Oltre al cinema si dedica alla creazione di spazi in cui gli artisti portano educazione, guarigione e arte alle comunità.

Max Basch è un artista visivo e regista di Brooklyn. Si è laureato al Bard College in Fotografia e Filosofia e da allora ha concentrato le sue attenzioni sul linguaggio del cinema e la sua forza di comunicazione. Lavora anche come direttore della fotografia e montatore. Questo è il suo debutto alla regia di un lungometraggio.


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Christo et Jeanne-Claude – L’art de cacher, l’art de dévoiler
Oct
16
8:20 PM20:20

Christo et Jeanne-Claude – L’art de cacher, l’art de dévoiler

Grazie a un copioso materiale d'archivio questo documentario fa rivivere la leggendaria coppia di Christo e Jeanne-Claude e racconta come, a partire dagli anni Sessanta, i due artisti siano riusciti a creare opere spettacolari come l’impacchettamento del Pont Neuf a Parigi nel 1985 o dell’edificio del Reichstag a Berlino nel 1995. La loro arte voleva essere un'esperienza comune, deliberatamente pubblica e accessibile a tutti gratuitamente. I loro progetti artistici erano eventi eccezionali di perfetta convergenza tra arte e vita.

With the help of extensive archive material, the documentary brings the legendary couple Christo and Jeanne-Claude to life once again, and tells how, since the 1960s, the two artists have managed to create the most spectacular artistic works such as the wrapping of the Pont Neuf in Paris in 1985 or the Reichstag building in Berlin in 1995. Their art was deliberately public and accessible to all free of charge; it was intended to be a common experience. Their art projects were exceptional events exemplifying the convergence of art and life.


Christo et Jeanne-Claude – L’art de cacher, l’art de dévoiler
Germania, Francia, 2021, 95’, inglese, francese, tedesco

regia / direction: Wolfram Hissen, Jörg Daniel Hissen
fotografia / photography: Wolfram Hissen, Jörg Daniel Hissen, Eric Turpin, Tim Boehme, Trevor Tweeten
montaggio / editing: Tim Boehme
musica / music: Achim Treu
suono / sound: Thomas Weichler
produzione / production: estWest films


Wolfram Hissen è nato a Colonia nel 1961 ed è regista e produttore cinematografico. Nel 1983 si è stabilito a Parigi lavorando per RTL come corrispondente estero. A partire dal 1984 ha realizzato numerosi documentari e cortometraggi su arte, cultura, musica, moda e temi sociali per la televisione europea, giapponese e americana. Dal 1985 ha prodotto e diretto con il fratello Jörg Daniel una serie di reportage e film sugli artisti Christo e Jeanne-Claude. Nel 1991 ha fondato la estWest films per produrre film indipendenti.

Jörg Daniel Hissen è nato nel 1964 ad Heidelberg. Ha studiato comunicazione visiva con specializzazione in cinema documentario alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo e dal 1988 è autore e regista di lungometraggi e documentari per la TV. Tra i suoi film più recenti ricordiamo: Solo on Mont Blanc Borderline Experiences of a Solo Mountaineer, 2019; Mystery about Babies without Arms. The Cases in Germany, 2020; The End of the Eternal Ice – Glacier Melt in the Alps, 2021; Democracy under Threat – America’s Uncertain Future, 2021-2022.


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Guia Besana – Una questione personale
Oct
16
7:40 PM19:40

Guia Besana – Una questione personale

Guia Besana ci racconta il suo percorso e il passaggio dalla fotografia di reportage alla fotografia di fiction. L’artista ricrea nei suoi scatti alcune situazioni tipiche o problematiche che la donna contemporanea è costretta ad affrontare, attingendo dalla propria esperienza e ricorrendo a uno sguardo sempre lucido sul presente.

Guia Besana describes the course of her career and her transition from reportage to fiction photography. In her shots the artist recreates some typical or problematic situations that contemporary women encounter, drawing from her own experience and resorting to an always lucid gaze on the present.


Guia Besana – Una questione personale
Italia, 2021, 28’, italiano

regia / direction: Francesco G. Raganato
fotografia / photography: Omar Cristalli
montaggio / editing: Giulio “Orochi” Cristalli
suono / sound: Giancarlo Boselli
produzione / production: Sky Arte, Terratrema Film in collaborazione con Seriously

LE FOTOGRAFE è una serie SKY ORIGINAL andata in onda su Sky Arte


Francesco G. Raganato, nato nel 1978, è regista e autore di documentari, di spot e di programmi televisivi. Nel 2012 crea e dirige per SKY Arte la serie Fotografi, documentari monografici sui grandi fotografi italiani. Nel 2014 con il documentario girato in Eritrea Looking for Kadija, vince il Festival di Roma e nel 2015 il Festival d’Africa e Asia di Milano. Nello stesso anno gira per Sky Arts UK il docu-film monografico Raffaello. Nel 2016 dirige Digitalife, un docu-film sperimentale, interamente composto da filmati girati dagli utenti del web, poi prodotto da Rai Cinema e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2018. Il suo ultimo progetto Le fotografe è una serie Sky Original andata in onda su Sky Arte. Attualmente sono in corso le riprese della seconda stagione.


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Not Me – A Journey with Not Vital
Oct
16
6:00 PM18:00

Not Me – A Journey with Not Vital

Il film è un’intrigante incursione nella vita movimentata e nell’arte eclettica dell’artista svizzero Not Vital. Il regista ripercorre la forza trainante di questo artista inquieto e cosmopolita e crea un dialogo tra il suo lavoro, i suoi sogni d'infanzia e le influenze dei luoghi più importanti dove ha soggiornato, come Pechino, la Patagonia, il Niger, New York e Sent, suo villaggio natale nei Grigioni.

This film takes us on an intriguing foray into the eventful life and the eclectic art of contemporary Swiss artist Not Vital. The director traces the driving force of this restless cosmopolitan artist, and establishes a dialogue between his work, his childhood dreams, and the influences of the most important places where he stayed such as Beijing, Patagonia, Niger, New York, and Sent, his native village in the Grisons.


Not Me – A Journey with Not Vital
Svizzera, 2020, 78’, romancio, tedesco, tamasheq, inglese

regia / direction: Pascal Hofmann
fotografia / photography: Benny Jaberg
montaggio / editing: Bernhard Lehner, Pascal Hofmann
musica / music: Marcel Vaid
suono / sound: Maurizius Staerkle Drux, MAXDRUX GmbH
produzione / production: RECK Filmproduktion, SRF SwissRadio and Television, RSI, RTR, SRG


Pascal Hofmann è nato nel 1977 e vive a Flims, Canton Grigioni, Svizzera. Ha conseguito il diploma di Master of Arts in Film alla Zurich University of the Arts e dal 2016 è un autore e regista indipendente. I suoi film sono stati invitati in numerosi Festival internazionali, come: Wintersong – a film on Dakota Suite, 2006, che ha ricevuto una menzione onoraria al festival Visions du Réel; Steinschlaf, 2006; Daniel Schmid – Le chat qui pense, 2010, premiato con il Babelsberger Media Prize; Jau ta dun la glina – Not Vital, 2018.


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Lo spazio inquieto
Oct
16
4:30 PM16:30

Lo spazio inquieto

Materiali inediti, film, foto e opere figurative, ricostruiscono la vita e il lavoro di Franco Angeli, protagonista di uno dei periodi più ricchi della storia italiana del Novecento: l’arte, il cinema sperimentale, gli amici Mario Schifano e Tano Festa, la sua città Roma, il conflittuale rapporto con il Partito Comunista Italiano. Il nipote, omonimo, Franco Angeli, ne traccia un racconto personale e familiare affidandolo a chi lo ha conosciuto bene: il fratello Otello, la figlia Maria, la moglie Livia, l’amico Marco Bellocchio, critici e storici dell’arte.

Previously unpublished materials, films, photos and figurative works, retrace the life and work of Franco Angeli, a protagonist of one of the richest periods in twentieth-century Italian history: art, experimental cinema, his friends Mario Schifano and Tano Festa, his native city of Rome, and his conflictual relationship with the Italian Communist Party. His nephew, namesake Franco Angeli, outlines a personal and familiar narrative and entrusts it to those who knew him well: his brother Otello, his daughter Maria, his wife Livia, his friend Marco Bellocchio and art critics and historians.

available online only in Italy from October 14th to 16th


Lo spazio inquieto
Italia, 2021, 69’, italiano

regia / direction: Franco Angeli
fotografia / photography: Gherardo Gossi, Angelo Marotta, Andrea Vaccari
montaggio / editing: Patrizia Penzo
musica / music: Maria Angeli
montaggio suono / sound editing: Adriano Fabio
produzione / production: Cinecittà S.p.A.


Franco Angeli è nato a Roma. Dopo il film d’esordio, La rentrée, ha diretto documentari in varie parti del mondo tra cui Il viaggio di Grace, sulla ricostruzione del Sud Sudan nel dopo conflitto e realizzato filmati per Amref, Save the Children, VIS, in Angola, Mozambico, Kenya, Malawi, Sudan, Ecuador. Ha partecipato a diversi film collettivi, come Lettere dalla Palestina e Un altro mondo è possibile. Per RaiTrade, Repubblica e L’Espresso, ha diretto 150, le storie d’Italia, 8 documentari sull’Unità d’Italia. Negli ultimi anni ha scritto e diretto i film La vera storia di Luisa Bonfanti e Kindeswohl, il bene del bambino, sul difficile rapporto con la Germania in materia di affido di minori, e i videoclip C’erano parole e Luisa che piove.


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Le musée et le milliardaire anticonformiste
Oct
15
10:50 PM22:50

Le musée et le milliardaire anticonformiste

Il film descrive la nascita a Parigi del museo che ospita la Collezione Pinault dedicato all’arte e alla creatività contemporanea e la preparazione della mostra inaugurale Ouverture/Opening. Dopo cinque anni di lavoro con oltre tremila operai e artigiani diretti dal famoso architetto giapponese Tadao Ando, lo storico monumento della Bourse de Commerce è stato trasformato in un museo d'avanguardia con un intervento architettonico al contempo innovativo e conservativo. Il tutto sotto lo sguardo intransigente di François Pinault, appassionato collezionista e ‘uomo d'affari miliardario e anticonformista’, come lui stesso si definisce.

The film describes the founding of the museum hosting the Pinault Collection dedicated to contemporary art and creativity as well as to the preparations for the opening of the exhibition entitled Ouverture/Opening. Over five years of work and more than three thousand workers and craftsmen, under the direction of the famous Japanese architect Tadao Ando, were required to transform the historic monument of the Bourse de Commerce into an avant-garde museum in a combination of radical architectural intervention and heritage conservation. All under the uncompromising eye of François Pinault, the impassioned collector who defines himself as a 'billionaire businessman and maverick'.


Le musée et le milliardaire anticonformiste 
Francia, 2021, 52’, francese, inglese, giapponese

regia / direction: Olivier Lemaire
fotografia / photography: Olivier Lemaire, Julien Gidoin, Olivier Banon, Sophie Cadet, David Quesemand, Victor Moati
montaggio / editing: Fred Tritta
musica / music: Cézame
suono / sound: Greg Le Maitre, Arnaud Calvar, Camille Limousin, Stephan Bauer, Paul Bonnin
produzione / production: ELDA Productions, Belvédère Productions, ARTE


Olivier Lemaire è un documentarista che si immerge regolarmente in avventure artistiche. Ha scritto e diretto numerosi documentari su registi, coreografi e musicisti tra cui Jean-Luc Godard, Angelin Preljocaj, Roland Petit, Fabrice Hyber. Collabora con le emittenti televisive ARTE, Canal + e France 2 per le quali ha diretto film e documentari a carattere socio-culturale come Global Gâchis, 2011; Porn Pop, 2015; 13 Novembre, la vie d’après, un’inchiesta tra gli abitanti dei quartieri attaccati dall’Isis nel 2015; Celui qui danse, 2017. Nel 2019 ha girato un documentario sulle popolazioni indiane Khasi, una delle ultime società matrilineari del mondo.


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The Price of Everything
Oct
15
9:00 PM21:00

The Price of Everything

Esplorando il labirinto del mondo dell'arte contemporanea, il documentario indaga il ruolo dell'arte e del mercato dell’arte nell'odierna società basata sui consumi e sul denaro. Con la partecipazione di collezionisti, mercanti, case d'asta e di artisti molto affermati, come Jeff Koons, Gerhard Richter, Njideka Akunyili Crosby, Larry Poons, il film mette a nudo le profonde contraddizioni dei valori nella contemporaneità, facendo emergere le dinamiche in gioco nella determinazione del prezzo di un’opera d’arte.

Exploring the labyrinth of the contemporary art world, the documentary examines the role of art and the art market in today’s money-driven, consumer-based society. Featuring collectors, dealers, auction houses and well established artists such as Jeff Koons, Gerhard Richter, Njideka Akunyili Crosby, and Larry Poons, the film exposes the deep contradictions of contemporary values and brings to light the dynamics at play in pricing the priceless.


The Price of Everything
Stati Uniti, 2018, 98’, inglese

regia / direction: Nathaniel Kahn
fotografia / photography: Bob Richman
montaggio / editing: Sabine Krayenbühl
musica / music: Jeff Beal
suono / sound: Eddie O’Connor
produzione / production: Hot & Sunny Productions, Anthos Media, Artemis Rising, Film Manufacturers, Inc.


Nathaniel Kahn è nato nel 1962 a Philadelphia, Pennsylvania, è regista e sceneggiatore. Nel 2003 ha realizzato un documentario su suo padre, l’architetto Louis Kahn, My Architect, nominato per un Academy Award, per due Independent Spirit Awards e un Emmy; nel 2006 Two Hands, un film sul pianista di fama internazionale Leon Fleisher, nominato ai premi Oscar e Emmy. Ha inoltre realizzato diversi film sulla scienza tra cui Telescope (2015) e Dark Side of the Sun (2016). Attualmente sta lavorando a un film sul nuovo Webb Space Telescope della NASA per la ricerca della vita nell'universo e alla sceneggiatura di un nuovo lungometraggio.


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William Kentridge, Triumphs and Laments
Oct
15
7:30 PM19:30

William Kentridge, Triumphs and Laments

Seguiamo il lungo e tormentato processo di realizzazione della colossale opera di William Kentridge Triumphs and Laments a Roma, lungo le rive del Tevere: una lunga successione di 90 ombre danzanti che rappresenta vittorie e sconfitte della città eterna. La poetica di Kentridge è indissolubilmente legata al suo passato e alla sua terra, il Sudafrica. La storia di Roma, invece, è fatta di miti e imprese ed è legata al fiume Tevere su cui la città è nata e si è plasmata. Il film ci coinvolge nel viaggio di recupero della memoria della capitale partendo dall'Africa. Il 21 aprile 2016 l’inaugurazione dell’opera è stata accompagnata dalle processioni dei trionfi e dei lamenti animate da musicisti migranti.

We trace the long process involved in the realization of William Kentridge’s colossal and controversial work Triumphs and Laments along the Tiber River: a long succession of 90 dancing shadows representing the eternal city’s victories and defeats. Kentridge’s poetics is intrinsically tied to his past and to his homeland of South Africa. On the other hand, the history of Rome is based on myths and unattainable exploits and is tied to the Tiber River where the city was founded and was forged. The film engages us in a journey aimed at “recovering” the memory of the capital from Africa. The work’s inauguration, held on 21 April 2016, was accompanied by processions of groups of migrant musicians symbolizing triumphs and laments.


William Kentridge, Triumphs and Laments
Italia, 2016, 70’, inglese, italiano

regia / direction: Giovanni Troilo
montaggio / editing: Simone Veneroso
musica / music: Philip Miller, Pietro Santangelo
suono / sound: Stefano Sabatini
produzione / production: Todos Contentos y Yo Tambien


Giovanni Troilo è nato a Putignano nel 1977 ed è laureato in Economia. Regista e fotografo, si muove tra televisione, cinema ed editoria. È docente di regia alla NABA e direttore artistico di PhEST, Festival internazionale di arti visive di Monopoli. Nel 2011 ha diretto Fan Pio, il suo primo lungometraggio, e pubblicato in Germania il suo primo libro, Apulien, premiato agli International Photography Awards. Ha diretto per Sky Arte dieci documentari sui più importanti fotografi italiani. Nel 2015, con il progetto fotografico La Ville Noire - The Dark Heart of Europe, è stato premiato al Sony World Photography Awards. Ricordiamo inoltre: Casanova Undressed, 2016; la serie Mistery of the Lost Paintings, 2017/2018; Le ninfee di Monet, 2018; Frida, viva la vida, 2019; Vesuvio, 2022.


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Joan Mitchell, une femme dans l’abstraction
Oct
15
6:20 PM18:20

Joan Mitchell, une femme dans l’abstraction

Joan Mitchell è stata una delle poche donne artiste dell’espressionismo astratto americano. Nella New York degli anni Quaranta, accanto a Pollock, de Kooning e Franz Kline, e in seguito in Francia, dove ha vissuto a partire dal 1959, Joan Mitchell ha creato un corpus di opere unico a cavallo tra astrattismo e impressionismo. Lo scrittore Paul Auster, la compositrice Gisèle Barreau e personalità del mondo dell'arte ci parlano dell’artista e del suo lavoro straordinario, frutto di emozioni e sensazioni profonde.

Joan Mitchell was one of the few female painters of the American Abstract Expressionist movement. In 1940s New York, alongside Pollock, de Kooning and Franz Kline, and then in France where she lived from 1959, Joan Mitchell developed a unique body of work at the crossroads between Abstraction and Impressionism. Writer Paul Auster, composer Gisèle Barreau and personalities from the art world talk about the artist and her extraordinary work which stemmed from her deep emotions and sensations.


Joan Mitchell, une femme dans l’abstraction
Francia, 2022, 52’, francese

regia / direction: Stéphane Ghez
fotografia / photography: Denis Gaubert, Dane Christensen, Lucie McCormick
montaggio / editing: Lionel Delebarre
musica / music: Sylvain Rifflet
suono / sound: Diego Martinez, Nicole Maupin
produzione / production: Artline films, ARTE France, Fondation Louis Vuitton, AVROTROS


Stéphane Ghez ha lavorato per molti anni come giornalista, editore e cameraman prima di dedicarsi alla regia. Il suo interesse per l’arte e per il processo creativo, lo hanno portato alla realizzazione di numerosi documentari e ritratti di artisti per il canale culturale europeo ARTE e per il gruppo France Télévision. Tra i suoi film citiamo: Xenakis Révolution, le bâtisseur du son, 2022; Les âmes baltes, l’art de l’indépendance, 2018; César, sculpteur décompressé, 2017; Bernard Buffet, le grand dérangeur, 2016; Au Coeur du Vatican, 2014; Castrats, la voix des anges, 2006; Sur les pas de..., una serie di documentari musicali sulla vita e le opere di Verdi, Beethoven, Bizet e Mahler.


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Free Color
Oct
15
5:00 PM17:00

Free Color

Questo film narra la storia di un artista ossessionato dalla volontà di creare un’opera d'arte impossibile: liberare il colore dalla forma. Il 94enne artista venezuelano Carlos Cruz-Diez, maestro del colore noto per le sue opere di arte ottica e cinetica, tenta di rompere e superare i limiti della tecnologia per raggiungere la sua più grande aspirazione artistica: un fenomeno autonomo di cromosaturazione, uno spazio di colore senza forma. Per questo scopo ha reclutato un team di appassionati innovatori provenienti da varie discipline perché lo aiutino a realizzare il suo sogno.

This film is the story of an artist obsessed by his desire to create an almost impossible work of art: to free color from form. The 94-year-old Venezuelan Carlos Cruz-Diez, master of color known for his optical and kinetic works of art, attempts to break through and exceed the limits of technology in order to attain his greatest artistic aspiration: an autonomous phenomenon of chromosaturation, a formless space of color. With this objective in mind, he recluted a team of avid innovators from various disciplines to help make his dream come true.


Free Color
Stati Uniti, Francia, Venezuela, 2020, 67’, inglese, francese, spagnolo

regia / direction: Alberto Arvelo
fotografia / photography: John Márquez, Alberto Arvelo
montaggio / editing: Nascuy Linares, Camilo Pineda
musica / music: Gustavo Dudamel, Nasckuy Linares, Devendra Banhart, Álvaro Paiva-Bimbo, Sebastián Arvelo
suono / sound: Mikros |Technicolor
produzione / production: Karibanna Content LLC Production


Alberto Arvelo (Caracas, Venezuela) è scrittore, musicista e regista noto soprattutto per i suoi film pluripremiati Una casa con vista sul mare, 2001; Cyrano Fernández, 2007 e Libertador, 2013. Ha creato un'opera multimediale per la Los Angeles Philharmonic Orchestra La Cantata Criolla, sotto la direzione musicale di Gustavo Dudamel, con Helen Hunt, Édgar Ramírez e Erich Wildpret. È anche il fondatore del movimento Cine Átomo, che produce film antropologici, riflessivi, con troupe di non più di cinque persone.


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SO-IL Temporary Architecture
Oct
15
4:30 PM16:30

SO-IL Temporary Architecture

In questo documentario gli architetti Florian Idenburg e Jing Liu,fondatori dello Studio SO-IL – Solid Objectives di Brooklyn, illustrano 12 progetti di architettura temporanea presentati al museo MAAT di Lisbona. Il film esplora ogni progetto attraverso interviste, filmati, modelli, rendering e conversazioni con persone che hanno lavorato con gli architetti alle installazioni.

In this documentary architects Florian Idenburg and Jing Liu, founders of Studio SO-IL – Solid Objectives in Brooklyn, explain 12 temporary architectural projects presented at the Lisbon MAAT museum. The film explores each project through interviews, movie footage, models and renderings, as well as conversations with people who worked with the architects on the installations.


SO-IL Temporary Architecture
Stati Uniti, 2020, 18’, inglese

regia / direction: Corinne van der Borch, Thomas Piper
montaggio / editing: Thomas Piper, Cintia Chamecki
musica / music: Diederik Idenburg
produzione /production: Five Season Media LLC


Corinne van der Borch, regista olandese vive a Brooklyn, dove si è laureata con un master alla School of Visual Arts. I suoi lavori hanno vinto numerosi premi e sono stati proiettati a Edimburgo, Londra, Amsterdam, Venezia, Santo Domingo, New York, Dallas e Los Angeles. Tra questi ricordiamo Sisters on Track, la storia delle tre sorelle Sheppard diventate atlete famose con le loro vittorie iniziate alle Olimpiadi Juniores nel 2016, e Girl with Black Balloons la storia di Bettina van der Borch, un’anziana artista vissuta per anni nell’ombra in un sottoscala del leggendario Chelsea Hotel di New York.

Thomas Piper è un regista specializzato nella documentazione di artisti e designer contemporanei. Ha diretto, fotografato e montato più di 25 film su pittori, scultori, fotografi e scrittori. Tra questi gli artisti
Kiki Smith, Sol LeWitt, Alex Katz, Pablo Picasso, Constantin Brancusi e gli architetti Peter Eisenman, Steven Holl, Jean Nouvel e Thom Mayne, Jeanne Gang e Diller + Scofidio. Attualmente è impegnato nella post-produzione di un documentario sull'industria navale, sul commercio globale e sullo studio di architettura LOT-EK. Ha vinto numerosi premi.


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Exposing Muybridge
Oct
14
10:20 PM22:20

Exposing Muybridge

La famosa serie di immagini di un cavallo al galoppo, The Horse in Motion di Eadweard Muybridge (Gran Bretagna, 1830-1904), è considerata una delle pietre miliari della storia della fotografia. Per la prima volta in assoluto Muybridge è riuscito a catturare le immagini di movimenti più veloci di quanto l'occhio umano possa percepire. Il documentario cerca di spiegare come questo leggendario fotografo sia riuscito a sfidare i limiti tecnici del suo tempo e, attraverso interviste a esperti e storici, approfondisce la storia di un uomo misterioso che ha vissuto molte vite, aiutandoci a conoscere meglio uno dei più importanti precursori del cinema.

Eadweard Muybridge’s famous series of images of a galloping horse entitled The Horse in Motion is considered a milestone in the history of photography. For the first time ever, Muybridge managed to capture images of movements faster than the human eye can perceive. This documentary attempts to explain how the legendary photographer managed to defy the technical limitations of his time and, through interviews with experts and historians, delves into the story of a mysterious man who lived many lives and helps us better understand one of the foremost precursors of cinema.


Exposing Muybridge
Stati Uniti, 2021, 88’, inglese

regia / direction: Marc Shaffer
fotografia / photography: John Behrens
montaggio / editing: Elisabeth Haviland James
musica / music: Chad Cannon
suono / sound: Adriano Bravo
produzione /production: MetFilm Production
distribuzione / distribution: I Wonder Pictures


Marc Shaffer è documentarista, reporter investigativo e fondatore della società di produzione no-profit Inside Out Media di Oakland. Ha diretto e prodotto molti documentari per la televisione, tra cui Gang War USA; Marijuana Gold Rush; Interrogating Saddam; Remaking American Medicine e American Jerusalem: Jews and the Making of San Francisco. Broken Dreams: The Boeing 787 è uno dei documentari più visti in assoluto su Al Jazeera English. Exposing Muybridge, nominato per il Writers Guild Award per la migliore sceneggiatura e finalista per il Library of Congress Lavine/Ken Burns Prize for Film 2021, è il primo documentario indipendente di Shaffer.


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#JR
Oct
14
9:05 PM21:05

#JR

Il documentario ripercorre la carriera dell’artista francese JR attraverso il racconto dei suoi progetti più importanti, come il ritratto su grande scala dell’amico regista Ladj Ly che nel 2004 divenne lo sfondo delle rivolte nelle banlieue parigine, il lavoro sul muro di separazione tra Israele e Palestina e gli enormi occhi incollati sui tetti della favela Providencia di Rio de Janeiro.

The documentary retraces the career of French artist JR and tells the story behind his most important projects such as the large-scale portrait of his filmmaker friend Ladj Ly which became the backdrop for the Paris banlieue riots in 2004, his work along the wall dividing Israel and Palestine and the enormous eyes watching over the roofs of the Providencia favela in Rio de Janeiro.


#JR
Francia, 2018, 52’, francese

regia / direction: Serge July, Daniel Ablin
fotografia / photography: Eric Genillier, Lucas Millard
montaggio / editing: Isabelle Martin
musica / music: Thomas Verovski, Des Mesures Productions
suono / sound: Denis Lepeut, Guillaume Valeix
produzione / production: Folamour


Serge July è giornalista e regista. Ha co-fondato nel 1973 il quotidiano Libération che ha diretto fino al 2006. Successivamente è stato editorialista per RTL e Europe 1. È autore di libri tra i quali Dictionary for Journalism Lovers (Plon, 2015). Ha realizzato numerosi documentari per Folamour ed è autore della serie A Film and Its Era.

Daniel Ablin ha lavorato in campo pubblicitario realizzando corporate films ed è autore di numerosi documentari per la televisione francese. Dal 1991 realizza gli opening credits del Festival di Cannes.


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Santi migranti
Oct
14
8:20 PM20:20

Santi migranti

Creando un parallelismo tra la vita dei santi e la vita dei migranti contemporanei, il progetto fotografico di arte pubblica Santi Migranti di Massimo Pastore lancia una sfida visiva al crescente sentimento anti-migranti. Sui muri di molte città italiane ed europee appaiono immagini suggestive di santi protettori che indossano le coperte isotermiche dorate utilizzate nel soccorso marittimo. Anche i santi sono stati migranti: Patrizia, che naufragò sull’isolotto di Megaride a Napoli, dove poi divenne una santa molto amata, oppure Brigida di Svezia che partì dalla sua terra per operare e morire in Italia. Il film ripercorre la genesi e l'impatto di queste immagini dal punto di vista dell'artista e dei migranti contemporanei ritratti nelle vesti dei santi.

Drawing a parallel between the lives of saints and the lives of contemporary migrants, Massimo Pastore’s public art photography project Santi Migranti proposes a visual challenge to growing anti-migrant sentiment. The walls of many Italian and European cities bear evocative images of patron saints wearing the gold, isothermal blankets used in maritime rescues. Even saints were migrants: Patricia, who shipwrecked at Megaride in Naples where she became a beloved saint, and Brigit of Sweden who left her homeland to work and died in Italy. The film traces the origins and impact of these images from the perspective of the artist and the contemporary migrants who are portrayed wearing the garments of saints.


Santi Migranti
Scozia, 2022, 24’, italiano

regia / direction: Rishabh Raghavan, Capucine Tournilhac, Magnus Course
fotografia / photography: Rishabh Raghavan
montaggio / editing: Magnus Course, Capucine Tournilhac, Rishab Raghavan
musica / music: Ezra Course
suono / sound: Capucine Tournilhac
produzione / production: Tongue Tied Films


Rishabh Raghavan è antropologo e regista di documentari. Attualmente lavora al Max Planck Institute (Halle) come borsista post-dottorato. Alcuni suoi lavori esplorano le politiche dell'etnografia multimodale.

Capucine Tournilhac è architetta e antropologa. Ha conseguito un dottorato di ricerca presso l'Università Federico II di Napoli. Attualmente scrive di vite cosmopolite in contesti urbani densamente antropizzati.

Magnus Course è antropologo, scrittore e regista. Insegna presso l’Università di Edimburgo dove è a capo del Dipartimento di Antropologia. Ha svolto ricerche etnografiche in Cile, Scozia e Italia.


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Aldo Rossi Design
Oct
14
7:30 PM19:30

Aldo Rossi Design

Rari materiali e video d’archivio, testimonianze inedite, immagini e album di famiglia compongono, con gli scritti del grande architetto, la prima narrazione video dedicata ad Aldo Rossi. Un racconto corale che percorre disegni, progetti, prototipi, mobili e oggetti, presentati per la prima volta insieme nella mostra Aldo Rossi Design. 1960-1997 al Museo del ‘900 di Milano nel 2022. La preparazione e l’allestimento del progetto espositivo diventano parte del racconto. A venticinque anni dalla sua scomparsa, il film indaga l’eredità dell’architetto nella storia del design, il legame tra il disegno, l’oggetto e l’architettura, il rapporto con l’industria, i tecnici e le fabbriche del design.

Rare archival materials and videos, never-before-viewed testimonials, images and family albums, together with the writings of the great architect, compose the first video narration dedicated to Aldo Rossi. An inclusive account featuring drawings, projects, prototypes, furniture and objects, are presented together for the first time in the Aldo Rossi. Design 1960-1997 exhibition at Museo del ‘900 in Milan, in 2022. Twenty-five years after his death, the film explores the architect’s legacy in the history of design, the ties between design, objects and architecture, his relationship with industry, the technicians and the factories where his designs are manufactured.


Aldo Rossi Design
Italia, 2022, 41’, italiano, inglese

regia / direction: Francesca Molteni, Mattia Colombo
fotografia / photography: Mattia Colombo
montaggio / editing: Silvia Biagioni
musica / music: Andrea Laudante
produzione / production: Muse Factory of Projects in collaborazione con Fondazione Aldo Rossi


Francesca Molteni produce e dirige format televisivi, documentari, video e installazioni, e cura mostre di design. Nel 2009 fonda a Milano MUSE Factory of Projects, una casa di produzione specializzata in contemporaneo, design e architettura. Tra gli ultimi film, Openings. Sguardi oltre il limite; Superdesign. Italian Radical Design 1965-75; Il Potere dell’Archivio. Renzo Piano Building Workshop; NEWMUSEUM(S). Storie di archivi e musei d’impresa e Un luogo amico. 150 anni della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Collabora con La Repubblica, Vogue, Casa Vogue, AD, Elle Decor. Ha vinto numerosi premi.

Mattia Colombo è nato nel 1982. Tra i suoi film ricordiamo: Il Velo; Alberi che camminano, scritto con Erri De Luca; Voglio dormire con te; Il passo; Ritmo Sbilenco; Uninvited; B Heroes. Attualmente sta lavorando, insieme a Valentina Cicogna, al progetto Sconosciuti Puri, film documentario sull’attività del Labanof, laboratorio fondato dal medico legale Cristina Cattaneo che si occupa dell’identificazione dei “morti senza nome”. Nel 2021 ha scritto e diretto, con Beniamo Barrese, il cortometraggio White Noise, una produzione Muse Factory of Projects per Molteni&C.


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Jenny Saville a Firenze
Oct
14
6:40 PM18:40

Jenny Saville a Firenze

Un viaggio alla scoperta dell’arte di Jenny Saville (Cambridge, 1970) attraverso il dietro le quinte dell’allestimento della mostra al Museo Novecento di Firenze, con una serie di interviste esclusive all’artista e ai direttori dei musei coinvolti nel progetto. Un viaggio straordinario dove arte rinascimentale e contemporanea dialogano sullo sfondo di alcuni dei più prestigiosi musei fiorentini: Museo Novecento, Palazzo Vecchio, Museo dell’Opera del Duomo, Museo degli Innocenti e Casa Buonarroti. Un dialogo serrato tra Jenny Saville e Michelangelo.

A journey in discovery of the art of Jenny Saville (Cambridge, 1970) featuring a behind-the-scenes
view of the exhibition at the Museo Novecento in Florence as it is staged and a series of exclusive interviews with the artist and the museum directors involved in the project. An extraordinary journey that focuses on the dialogue between Renaissance and contemporary art against the backdrop of some of Florence's most prestigious museums: Museo Novecento, Palazzo Vecchio, Museo dell'Opera del Duomo, Museo degli Innocenti and Casa Buonarroti. An intense dialogue between Jenny Saville and Michelangelo.


Jenny Saville a Firenze
Italia, 2022, 31’, italiano, inglese

regia / direction: Francesco Fei
fotografia / photography: Francesco Fei
montaggio / editing: Roberto Polimeno
musica / music: Lost ABC
suono / sound: Federico Mannana
produzione / production: Museo Novecento Firenze


Francesco Fei si afferma come regista realizzando numerose clip con i più noti musicisti italiani. Ha diretto e prodotto i lungometraggi Onde, 2005 e Mi chiedo quando ti mancherò, 2019. Ha collaborato con importanti artisti contemporanei come Giuseppe Penone, Jenny Saville e Velasco Vitali. Le sue opere di videoarte sono state esposte in vari musei e gallerie italiane e i suoi documentari hanno partecipato ai maggiori festival internazionali.


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Arcimboldo, portrait d'un audacieux
Oct
14
5:30 PM17:30

Arcimboldo, portrait d'un audacieux

Giuseppe Arcimboldo (1526-1593) ha segnato profondamente il nostro immaginario collettivo, sebbene abbia dipinto solo una trentina di quadri. Tutti conoscono i suoi ritratti, le fisionomie grottesche composte da un collage di elementi disparati: fiori, frutta, animali, oggetti di uso quotidiano, figure affascinanti e repulsive allo stesso tempo. Benché rivoluzionaria in vita, l'opera di Arcimboldo cadde nell'oblio dopo la sua morte per poi essere riscoperta con l'avvento dell'arte moderna sotto l’impulso della pittura surrealista. Negli anni Venti i surrealisti lo portarono alla ribalta, riappropriandosi della sua estetica e del suo gusto per l'onirico e il simbolico. Questo documentario esplora i misteri e la raffinatezza di questo pittore "moderno" ante litteram.

Giuseppe Arcimboldo (1526-1593) profoundly influenced our collective imagination although he only painted some thirty works. Everyone is familiar with his portraits, the grotesque physiognomies composed of collages of assorted elements: flowers, fruit, animals, everyday objects forming fascinating yet, at the same time, repulsive figures. While revolutionary during his lifetime, after his death Arcimboldo's work was consigned to oblivion, only to be rediscovered with the emergence of modern art under the impetus of Surrealist painting. During the Twenties, the Surrealists ushered him to the forefront and re-appropriated his aesthetics and his flair for the oneiric and the symbolic. This documentary explores the mysteries and the elegance of this ante litteram “modern” painter.


Arcimboldo, portrait d'un audacieux
Francia, 2021, 53’, francese, italiano, tedesco

regia / direction: Benoit Felici
fotografia / photography: Bastian Esser
montaggio / editing: Jean-André Fourestié
musica / music: Pablo Pico
suono / sound: Sébastien Pont
produzione / production: Compagnie des Phares et Balises - ARTE France


Benoit Felici è un documentarista italo-francese. Si è diplomato alla scuola di cinema ZeLIG di Bolzano. I suoi film Unfinished Italy e The Real Thing Project sono stati presentati in anteprima e proiettati in festival cinematografici internazionali in tutto il mondo, tra cui HotDocs di Toronto, BAFICI Buenos Aires, DokLeipzig, Busan, Cleveland Film Festival, Camden, Salonicco, ricevendo numerosi premi. Nel 2013 ha ricevuto il Premio della Fondazione Lagardère come autore di documentari. Nel 2020 ha diretto Via Italia, una serie di 4 documentari sul percorso delle antiche Vie Romane nell'Italia di oggi.


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Charlotte Perriand, pionnière de l’art de vivre
Oct
14
4:30 PM16:30

Charlotte Perriand, pionnière de l’art de vivre

Designer e architetto, Charlotte Perriand è una figura creativa che ha segnato il XX secolo. Spirito libero e politicamente impegnata, ha progettato arredi iconici e rivoluzionari e abitazioni moderne in armonia con i loro abitanti e con il loro ambiente. Dalle battaglie avanguardistiche al fianco di Le Corbusier negli anni Trenta, all'esperienza in Giappone e all'affermazione di uno stile di vita basato sull'apertura e la flessibilità, questo film, sotto forma di taccuino dei ricordi, ci offre uno sguardo ravvicinato e personale su una vita piena di passione e creatività. Si apre inoltre a riflessioni sulla società contemporanea vista con gli occhi di un’artista libera e politicamente impegnata.

Designer and architect, Charlotte Perriand was a creative figure who left her mark on the 20th century. Free-spirited and politically committed she designed revolutionary furnishings and modern dwellings in harmony with both their inhabitants and their environment. From her avant-garde battles alongside Le Corbusier in the 1930s to her experience in Japan and affirmation of a lifestyle based on openness and flexibility, this film, in the shape of a notebook of memories, gives us an up-close and personal look at a life filled with passion and creativity. It also opens onto reflections about contemporary society, as seen through the eyes of a free-thinking, politically committed artist.


Charlotte Perriand, pionnière de l’art de vivre
Francia, 2019, 52’, francese

regia / direction: Stéphane Ghez
fotografia / photography: Guillaume Adrey, Raphaël O’Byrne
montaggio / editing: Lionel Delebarre
musica / music: Jean-Philippe Barrios
suono / sound: Damien Perollaz
produzione / production: ARTE France, Cinévété, Fondation Louis Vuitton


Regista e giornalista, Stéphane Ghez si interessa di arte, cultura, storia e società. Ha diretto per Arte France Télévision i film: Xenakis Révolution, le bâtisseur du son; Les âmes baltes, arts, légendes et paysages; César, sculpteur décompressé; Bernard Buffet, le grand dérangeur; Au cœur du Vatican; Castrats, la voix des anges oltre a una serie di documentari musicali sulla vita e le opere di Verdi, Beethoven, Bizet, Mahler. Ha lavorato anche ai programmi Des racines et des ailes; Faites entrer l'accusé; C'est pas sorcier e Un livre, un jour di cui ha curato la scenografia.


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Krzysztof Wodiczko – The Art of Un-War
Oct
13
9:00 PM21:00

Krzysztof Wodiczko – The Art of Un-War

Il film segue il percorso di Krzysztof Wodiczko, artista ed educatore noto per le sue proiezioni di grandi dimensioni su facciate architettoniche e monumenti. I conflitti, i traumi della guerra, la memoria e la comunicazione con il pubblico sono alcuni dei temi ricorrenti nell’opera di Wodiczko che abbraccia cinque decenni. Il film si concentra sul suo lavoro che combina arte e tecnologia per dare voce alle comunità sociali marginali. Promuovendo il cambiamento sociale, i suoi potenti interventi di arte pubblica ci aiutano ad analizzare criticamente temi quali la guerra, la xenofobia e le migrazioni.

This film follows the journey of Krzysztof Wodiczko, an artist and educator known for his large-scale projections on architectural facades and monuments. Conflict, the trauma of war, memory, and communication with the public are some of the recurring themes in Wodiczko's oeuvre which spans five decades. The film focuses on Wodiczko's work which combines art and technology to give voice to marginal social communities. By galvanizing social change, Wodiczko’s powerful public art interventions help us in critically analyzing issues such as war, xenophobia, and displacement.


Krzysztof Wodiczko – The Art of Un-War
Stati Uniti, 2022, 62’, inglese, francese, giapponese, italiano

regia / direction: Maria Niro
fotografia / photography: Maria Niro
montaggio / editing: Maria Niro
suono / sound: Bill Jackson
produzione / production: Crossing Waters


Maria Niro è artista e regista, membro e contitolare della New Day Films, una società di distribuzione posseduta e gestita da registi che dal 1971 fornisce agli educatori documentari di carattere sociale. I suoi film sono stati proiettati in gallerie, musei e teatri di tutto il mondo tra cui la National Gallery of Art, gli Harvard Art Museums, la Whitechapel Gallery, la Microscope Gallery, il Queens Museum, il Lincoln Center for the Performing Arts e molti altri. Ha studiato Cinema e Media alla New School for Social Research. Vive e lavora a New York.


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Maya dans l’oeil de Pablo
Oct
13
8:00 PM20:00

Maya dans l’oeil de Pablo

Molto tempo dopo la morte di Picasso, la figlia Maya ricorda suo padre. In un racconto intimo rivisita la sua infanzia, la sua adolescenza e la sua vita di giovane adulta attraverso piccole e grandi storie che si intrecciano. Quale può essere la visione di una bambina inconsapevole della fama di suo padre? Questo film si propone di rileggere una parte dell'opera di Picasso attraverso il prisma di questo rapporto filiale, di evidenziare la complicità tra padre e figlia e di sottolineare il modo in cui la presenza di Maya abbia alimentato e amplificato la fascinazione dell'artista per l'infanzia. Un modo per Maya di continuare la conversazione con suo padre.

Long after his death, Picasso’s daughter Maya remembers her father. In an intimate account, she revisits her childhood, her adolescence and her life as a young adult through both inconsequential and significant stories which are necessarily intertwined. When a little girl is unaware of her father’s fame, how does she view his daily life? This film purports to reinterpret a part of Picasso’s oeuvre through the prism of this filial relationship, to spotlight the complicity between father and daughter and to emphasize the manner in which Maya’s presence fostered and amplified the artist’s fascination with childhood. A way for Maya to maintain a dialogue with her father beyond death and to perpetuate his presence.


Maya dans l’oeil de Pablo
Francia, 2022, 17’, francese

regia / direction: François Lévy-Kuentz
autori / authors: Diana Widmaier-Ruiz-Picasso, François Lévy-Kuentz
fotografia / photography: Olivier Raffet
direzione artistica / art direction: Anne Caminade
montaggio / editing: Clara Paumé
produzione / production: Sloo Productions et DWP Editions in collaboration with Christies, Sotheby’s, UBS, Musée National Picasso-Paris


François Lévy-Kuentz è scrittore e regista. Nel 1989 ha realizzato il suo primo film Man Ray, 2bis rue Férou. Ha lavorato a diverse trasmissioni culturali, tra cui Ramdam, Le Cercle de minuit, Rapptout, e diretto e prodotto per quattro anni Aux Arts et cætera, un programma di Paris Première dedicato alle arti visive. Per Arte ha realizzato diversi ritratti di registi, tra i quali Jean Painlevé, Rainer W. Fassbinder e Luis Buñuel. Da oltre venticinque anni dedica la maggior parte del suo lavoro ai film sull'arte, con monografie su artisti come Pascin, Marc Chagall, Man Ray, Yves Klein, Salvador Dalí, Piet Mondrian, Alexander Calder, oltre a film sui movimenti artistici: Le scandale impressionniste; Quand l’art prend le pouvoir; La face cachée de l’art américain; Le poète et le boxeur; Un été à la Garoupe.


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